mercoledì 22 dicembre 2010

BUON NATALE

Ci siamo quasi, tra due giorni è Natale!
Siamo tutti presi dalle ultime cose da fare,  i regali, la spesa, il cenone... molti si preoccupano di come sopravvivere alle feste senza portarsi dietro parecchi Kg in più (vedi il post precedente).  Insomma, è tutta una frenesia.
A me piace il Natale, il tempo in più dedicato alla famiglia: in famiglia si litiga, spesso ci si dà fastidio, tanto da dimenticare quanto i nostri cari siano importanti. A Natale fermiamoci un attimo, riflettiamo sul fatto che il tempo passa velocemente e non torna, i figli crescono e non saranno mai più "cosi", i genitori invecchiano e un giorno non ci saranno più.
Quando faremo attenzione a queste cose, quando ci godremo il tempo insieme, per quello che ognuno è, non per come noi lo vorremmo?
E quando invece ci fermeremo a pensare a noi stessi, chi siamo, cosa è importante, quanto è il nostro valore?  Sappiamo davvero quanto siamo "schegge di divino"?
Forse no...

E allora ecco, il mio pensiero Natalizio è proprio questo, di riscoprire il divino che è dentro a ciascuno, un Gesu Bambino da riscoprire, non nel presepe sotto l'albero, ma nel nostro cuore nostro e quello di chi ci è vicino.

Buon Natale!

giovedì 9 dicembre 2010

COME SOPRAVVIVERE ALLE FESTIVITA’

Arriva Natale, con tutti i suoi doni, grandi e bambini si sentono più buoni… terribilmente banale lo so.
Le feste natalizie per moltissime persone rappresentano un momento di stress: ai soliti impegni si aggiunge il pensiero di cosa comprare alla prozia e ai 25 nipotini, alla suocera, all’amico del cuore, senza parlare dei salti mortali per accudire i figli durante le lunghissime vacanze natalizie…
E poi, naturalmente, ci sono le cene di Natale! Con i colleghi, i genitori di scuola, le amiche della palestra, l’aperitivo con gli amici… e chi più ne ha più ne metta. Di chili, intendo, perché molto spesso ci ritroviamo a salutare l’anno nuovo con qualche sgradito cm in più.
Come difendersi?
Ecco le istruzioni per l’uso. E buone Feste!

  1. Scegliere. Alcune occasioni in cui sgarrare. Suggerisco non più di 2 o 3 al massimo, tipicamente Natale e l’ultimo dell’anno
  2. Gestire tutte le altre occasioni. 
    1. Se siete invitati a cena da qualcuno, prendete una piccola porzione di primo (modello ristorante francese, giusto per sporcare il piatto), una porzione più abbondante di secondo (…possibilmente con poco pane o senza), verdure a volontà. 1 massimo 2 bicchieri di vino, e mezza porzione di dolce.  Se le cene sono molte, niente dolce.
    2. Se siete al ristorante, saltate direttamente il primo, prendete un antipasto di verdura, poi secondo e contorno. Zero problemi. Se siete in pizzeria idem, oppure scegliete un ottima insalatona.
    3. Se si tratta di una festa a buffet, mettete subito nel piatto le cose che desiderate di più, nella quantità che vi sembra sufficiente per quel giorno. In fondo dovete pur mangiare, ma è bene controllare le quantità! Poi allontanatevi dal buffet, e resistete alla tentazione di riempire il piatto più e più volte.  Se possibile chiacchierate lontano dal buffet, con amici che in quel momento non stanno mangiando, altrimenti li imiterete!
  3. Muoversi.  Volete vedere gli amici? Benissimo. Invece di incontrarsi per bere e mangiare vedetevi nel pomeriggio per una bella passeggiata, organizzate escursioni, visitate la vostra stessa città. Giocate a nascondino con i figli… insomma utilizzate ogni occasione per muovervi un po’ di più: perché aspettare il primo dell’anno per i buoni propositi?

giovedì 2 dicembre 2010

LE ABITUDINI CHE FANNO INGRASSARE

Avete mai provato invidia per l'amica magra, quella che sembra poter mangiare tutto ciò che vuole senza mettere su un solo grammo? Si pensa sempre che queste persone abbiano un metabolismo fortunato.


Forse si, ma più probabilmente sono persone che hanno abitudini alimentari sane, e che NON hanno invece abitudini errate. Ci sono cose che magari facciamo "in automatico", senza pensarci, che a lungo andare ci regalano un chilo dopo l'altro..
Iniziamo a cambiare?E' un po' uno dei percorsi della "no dieta"

Prima abitudine: mangiare in piedi, sull'angolo del tavolo per non fare briciole (tipica abitudine delle mamme quando sono da sole), o sul bancone del bar, ordinando il caffè assieme al toast per portarsi avanti, o ancora, davanti al frigo, tirando fuori cio che capita, senza ben sapere poi quanto si è mangiato….

Vado avanti?
Questa modalità di consumo dei pasti, se tali possiamo chiamarli, è davvero controproducente: in primo luogo nella maggior parte dei casi non si consumano cibi salutari, poi anche dal punto di vista quantitativo potrebbero essere troppe Kcal (magari 2 tramezzini veloci… ) o troppo poche, ma è difficile valutarlo in quel momento.
Infine, mangiare come i cavalli (volevo scrivere, come gli asini, ma poi lascio ad ognuno le proprie considerazioni) non dà alcuna soddisfazione, quindi è molto probabile che nel pomeriggio, appena ne abbiamo l'occasione, ci premiamo con "qualcosa di buono", o che saccheggiamo il frigo appena arrivati a casa, spesso senza rinunciare ad una cena abbondante: in fondo a pranzo abbiamo saltato, vero?
Il risultato? La sensazione di non riuscire a mantenere il controllo sul cibo, ed un progressivo aumento del peso. Un prezzo alto da pagare per avere mangiato male!
Propongo di iniziare a cambiare abitudini, nel modo più semplice possibile, un passo alla volta.


Primo passo: si mangia seduti, anche se fosse solo mezzo cracker. Quando il fatto di sedersi sarà un abitudine consolidata, potremo fare il

Secondo passo: ogni pasto ha bisogno di tempo. Un minimo di 20min mi sembra ragionevole, poi ognuno sa cosa può fare. Una volta stabilito quanto, rimanete seduti per tutto il tempo anche se magari avete già finito quello che volevate mangiare, ogni giorno, in ogni circostanza. All'inizio magari usate un timer o il telefonino per "costringervi" a rimanere li. Questo dà modo al cervello di "registrare" il fatto che abbiamo consumato un pasto, e di sentire il senso di sazietà.

Terzo passo, la scelta degli alimenti è importante… ma questa è un'altra puntata.

SALUTE E SOVRAPPESO

Chi pensa di essere in sovrappeso alzi la mano. La donna media crede di essere grassa anche quando non lo è, ma purtroppo è vero che in Italia obesità e sovrappeso sono aumentati del 10% dagli anni 70 ad oggi.
A livello mondiale il numero delle persone in sovrappeso ha superato quello delle persone denutrite,
quindi il problema assume davvero dimensioni planetarie, tanto che nel mondo anglosassone è stata creata la parola "globesity" , obesità globale!
Noi italiani però sicuramente facciamo eccezione… o no?
A dire il vero, no: secondo l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) un italiano su tre è in sovrappeso (34,2%), pari a 20 milioni di adulti, e uno su dieci è obeso (9,8%) (dati 2001).
Potrebbe essere accettabile avere un po' di pancetta a 60 anni, ma non a 6, ma purtroppo invece addirittura il 20% dei bambini tra i 6 ed i 17 anni è in sovrappeso, con un 4% oltre la soglia dell'obesità!
Nella maggior parte dei casi il peso dei bambini segue quello dei genitori, e questo sottolinea ancora una volta l'importanza dell'esempio nella vita familiare. Bisogna ricordare anche che purtroppo il sovrappeso in età infantile predispone all'obesità ed allo sviluppo di patologie cardiovascolari e diabete in età adulta. Questo potrebbe essere una buona ragione per motivare tanti genitori a mangiare meglio ed avere uno stile di vita più sano. Non dimentichiamo inoltre che l'obesità è un importante fattore di rischio per infarto, ictus, diabete, artrite, addirittura può predisporre allo sviluppo di tumori, quindi sicuramente non è solamente una questione di estetica.
Se le statistiche hanno ragione, gli italiani non sanno più mangiare, o forse la buona vecchia dieta mediterranea non garantisce più i benefici che ha sempre promesso?
Buona la prima: di mediterraneo nella nostra dieta è rimasto solamente il pomodoro, ma non c'è traccia dell'abbondante verdura, dei pasti a base di legumi, o di pane e cipolla, o di pesce, che si paga a peso d'oro: rimangono pasta e pizza, economiche e veloci e ipercaloriche rispetto alla nostra moderna pigrizia.
L'alimentazione troppo ricca di cereali, soprattutto raffinati, è sotto accusa anche del punto di vista della salute.
Studi epidemiologici dimostrano come molte delle malattie dell'era moderna (sovrappeso, diabete, malattie cardiovascolari) siano comparse nelle popolazioni umane in seguito all'adozione dell'agricoltura, soprattutto nelle popolazioni che hanno adottato queste abitudini più di recente. Secondo questi ricercatori, le circa 100 generazioni trascorse dall'inizio dell'utilizzo di cereali come principale fonte di calorie nell'alimentazione moderna non possono essere sufficienti per un adattamento anche genetico a questo cambiamento, e la frequenza di intolleranza al glutine e celiachia potrebbero dare ragione a questa ipotesi.
A questo punto, una buona percentuale di persone penserà che mettersi a dieta potrebbe essere una buona idea.
Ma quale dieta?