lunedì 24 ottobre 2011

A CHI SERVONO LE VISITE DI CONTROLLO?

Il percorso verso la salute e la forma fisica può essere anche piacevole, si sta meglio, questo è sicuro, ma la strada è insalita, e cadute o deviazioni dalla strada fissata fanno parte del gioco. Losappiamo tutti. Se fosse semplice, nessuno avrebbe bisogno di chiedere l’aiutodi un professionista per raggiungere il proprio scopo.
Eppure, da qualche parte, una vocina orgogliosa tenta disabotare i nostri migliori sforzi, e quando il dimagrimento non è andato comesi sperava, la vocina sussurra “rimanda la visita di controllo, non andare, ache serve, non hai perso nemmeno mezzo etto”…
E si rimanda, alla prossima volta, la prossima settimanaandrà meglio… e diventa il giorno di mai, un ennesima sconfitta, e l’ago dellabilancia torna a salire, quello dell’autostima a scendere.

Un confronto con il professionista scelto, a intervalli regolari, è importante.
Dover rendere conto ad un altro di quanto facciamo non è piacevole, ma aiuta amantenere fede agli impegni presi.
Se tutto è andato bene, prendiamo nota del successo, facciamotutte le misurazioni del caso, faccio i dovuti complimenti, e si continua comeda programma.  Sono le visite che dannomaggiore soddisfazione a tutti, ovviamente.
Se invece è andato tutto male, bisogna chiedersi perché!  Innanzitutto, il piano alimentare propostopoteva essere inadatto, o non rispondente alle aspettative. Non è semplicetrovare la soluzione giusta, parliamone!  Protestare si può, anche i reclami sono bene accolti, mi aiutano a fare meglio laprossima volta.
A volte il piano alimentare andava bene, ma non è statoseguito. Vuoi per troppi impegni mondani, o poco tempo, scarsa organizzazione…anche qui occorre chiedersi perché si sceglie di fare una cosa e poi non la siporta fino in fondo.  Parlarne serve acapire, e forse a trovare una soluzione più adatta.

A volte si decide di rimandare la visita… per mancanza difondi. Questo è il motivo peggiore di tutti, preferisco fare un controlloscontatissimo (a volte anche gratis!) ma poter seguire la persona per tutto iltempo che serve a raggiungere l’obiettivo! Basta parlarsi.

In conclusione, a chi servono le visite di controllo? A voila risposta…..

giovedì 20 ottobre 2011

LINEE GUIDA, PIATTI O PIRAMIDI?

Ho deciso di scrivere ancora una volta su uno dei miei argomenti preferiti. Cosa vuole dire “sana alimentazione”?
Copyright © 2011, Harvard University
Fiumi di parole vengono scritte quotidianamente sull’argomento, ma nell’ottica che un immagine vale piu di mille parole, vorrei commentare la scelta del governo statunitense di adottare come linea guida nutrizionale il disegno di un piatto diviso in quadranti. Lo chiamano “myplate” e sostituisce la vecchia piramide alimentare, che forse non era poi tanto di aiuto… quanti di noi sanno quanto è una porzione, in fondo?
Eccolo qua, nella versione revisionata dagli scienziati della Harvard  School of Public Health!

Quando è ora di mangiare, quasi tutti si immaginano il menu che consumeranno, nel senso che praticamente ci raffiguriamo nella mente quello che mangeremo, ed il nuovo “piatto americano” potrebbe essere uno schema utile per immaginare un pasto più sano.  
Ecco cosa dicono i ricercatori di Harvard (ho riassunto e tradotto liberamente dal sito). “Riempi almeno la metà del tuo piatto di verdura e frutta. La verdura dovrebbe essere di stagione, colorata, variata durante la settimana. E no, le patate non contano come verdura!
Un quarto del piatto dovrebbe essere riservato ai cereali, preferibilmente integrali.  Lo spazio rimanente è per un alimento proteico, come pesce, pollame, legumi, noci.  La bottiglia di vetro ci ricorda di utilizzare grassi sani come l’olio di oliva per il condimento e per cucinare i cibi.  Non dimentichiamo di aggiungere un bicchierone d’acqua, o anche the o caffè ma senza zucchero.  I latticini dovrebbero essere limitati ad un massimo di due porzioni al giorno.
E cosa c’entra il disegno sotto alla figura? Ci ricorda che rimanere fisicamente attivi è la prima metà del segreto per mantenere una buona salute e forma fisica; l’altra metà è consumare una dieta salutare con piccole porzioni per non eccedere con le calorie: meglio quindi scegliere un piatto piccolo!”

Dopo che hanno parlato i “giganti” resta poco da dire… ma aggiungo un paio di commenti.

Dove sta la novità rispetto alla vecchia piramide?   
Finalmente anche le linee guida ufficiali iniziano a tagliare sulla porzione giornaliera di cereali (i famosi carboidrati complessi…), che se assunti in eccesso fanno ingrassare senza pietà. E a ben vedere, gli zuccheri (dolci ecc) sono proprio scomparsi, come a dire “se proprio devi, ogni tanto…”. Inoltre finalmente compare l’idea di aggiungere un po’ di proteine (magre) ad ogni pasto, in barba alle diete dissociate!  A pensarci bene, il nuovo piatto americano somiglia veramente tanto alla dieta Zona a occhio.  
E l’Italia cosa propone, piatto o piramide? Nessuno dei due, a quanto pare qui siamo più intelligenti, niente figure, bensì 8 linee guida (elencate sotto), scaricabili qui .  A ben vedere i concetti sono davvero sempre quelli, ma in comunicazione la "forma" conta, se vogliamo far comprendere il contenuto!

  • Fate attenzione al vostro peso e siate attivi
  • Più cereali, verdure, tuberi e frutta
  • Grassi: scegliete la qualità e limitate la quantità
  • Zuccheri, dolci e bevande: solo la giusta quantità
  • Bevete molta acqua al giorno
  • Sale? Meglio se poco
  • Bevande alcoliche: solo se in quantità limitate
  • Fate scelte varie
  • Consigli speciali per persone speciali
  • La sicurezza del vostro cibo dipende anche da voi
Copyright immagine: Copyright © 2011, Harvard University. For more information about The Healthy Eating Plate, please see The Nutrition Source, Department of Nutrition, Harvard School of Public Health, www.thenutritionsource.org, and Harvard Health Publications, health.harvard.edu.