martedì 11 gennaio 2011

ORAZI E CURIAZI

Gennaio. Che noia, ovunque guardiamo vediamo le stesse cose: “come smaltire i Kg in eccesso accumulati con le feste”
E tutti in fila con i buoni propositi: alzi la mano chi non  ha deciso di mettersi a dieta ma anche di tornare in palestra e tenere più in ordine la scrivania / smettere di fumare/ spendere meno soldi… la lista è lunga, tutti abbiamo i nostri difetti.
Sempre quelli tragicamente, nonostante con ogni inizio dell’anno ci proponiamo di migliorare. In genere con poco successo.
Perché?
Cambiare è difficile, le abitudini sono “comode”, ci fanno sentire protetti e sicuri, cambiare significa anche lasciare in qualche modo una parte di sé, una parte di certezze, lasciare la nostra area di confort per entrare in quella che un amica chiama "area di sconfort", migliora ma ancora a noi sconosciuta: questo passaggio è necessario ma non è indolore!
Ogni cambiamento richiede dunque una buona quota di impegno ed energia. Ma la nostra energia non è infinita, e dobbiamo comunque investirne buona parte in attività come il lavoro, la cura della casa, dei figli ecc quindi quella che resta va dosata con giudizio, anche per non sentirsi sopraffatti dall’enormità dei compiti da affrontare.
Fare una cosa alla volta, concentrare i nostri sforzi su un solo aspetto alla volta è una strategia molto più efficace, ed è quella che propongo sempre nel percorso della non dieta. Anche la storia ci dà ragione in questo senso. Conoscete la storia degli Orazi e dei Curiazi? No?
Ecco qui la storia (tratto da www.penisola.it)
La leggenda degli Orazi e dei Curiazi è legata alla guerra che si scatenò tra Roma e la città di Albalonga sotto il regno di Tullio Ostilio.
Si narra che i Romani e gli Albani nel corso della guerra concordarono di far combattere tre campioni rappresentanti per ognuna delle due città per porre fine definitivamente ai continui ed inutili spargimenti di sangue. I Romani scelsero i tre fratelli Orazi, la scelta degli Albani cadde sui fratelli Curiazi. Inizialmente due dei tre romani furono uccisi, per cui il duello volgeva a favore dei Curiazi. L’ultimo Romano, però, fu molto abile nel decidere la strategia da adottare per evitare la sconfitta definitiva. Egli, infatti,  finse di fuggire e uno dei Curiazi lo inseguì, ma l’Orazio si volse indietro all’improvviso e, sfruttando l’elemento sorpresa, colpì a morte l’avversario. Il Romano iniziò di nuovo la fuga ed ancora una volta riuscì a colpire l’altro Albano che lo stava inseguendo.
Alla fine lo scontro con l’ultimo dei Curiazi fu favorevole all’Orazio.
Albalonga e tutto il suo territorio così cadde sotto il dominio di Roma.”


Cosa ci insegna la leggenda?
Affrontiamo un “nemico” alla volta  fingendo che sia l’unico. Solo cosi potremo veramente concentrare le nostre energie sullo scopo prefisso. Ci vorrà più tempo a cambiare tutte le abitudini, ma in questo modo ce la faremo davvero!

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